Nei primi mesi del 2020, i paesi di tutto il mondo sono stati tutti colpiti dalla pandemia di Coronavirus (COVID-19). Le implicazioni sono state profonde in ogni settore, dato che il fenomeno ha fortemente modificato gli scenari di business e ha costretto ogni tipo di azienda e i privati ad affidarsi agli strumenti digitali. Molti consumatori si sono rivolti allo shopping online come il modo migliore per ridurre al minimo il rischio di infezione, ma la pandemia ha visto anche molti consumatori impegnarsi in un comportamento di accumulo di scorte che ha portato a una carenza estrema di prodotti. A sua volta, ciò ha imposto un enorme onere alle catene di approvvigionamento e alle infrastrutture logistiche dei rivenditori di e-commerce. Garantire continuità dei servizi è stato l’obiettivo, e lo è ancora oggi, di tutti i settori, compreso quello sanitario, cioè di quello che viene definito Health & Pharma, ossia salute e farmaci. 

Per fare un’analisi dell’andamento dell’e-commerce per il settore sanitario è opportuno prima individuare il profilo tipico del consumatore italiano, fermo restando la predisposizione per l’e-commerce delle fasce di utenti più giovani. Gli studi fatti a posteriori hanno rivelato che ad acquistare prodotti farmaceutici o destinati alla salute sono stati nella maggior parte utenti dai 45 ai 55 anni, prevalentemente di genere femminile (55%) con una concentrazione prevalente nel Nord-Ovest d’Italia. Notevole l’impennata di vendite, pari a +72%. Indubbiamente quindi, il settore Health-Pharma, insieme a quello del Food, è quello che ha registrato una crescita mai vista prima. Secondo il monitoraggio Digital Health and Pharma Report 2020, ha avuto un giro d’affari di +87% rispetto al 2019, con 1,22 miliardi di euro in più. Nel nostro Paese, gli acquirenti online di prodotti farmaceutici sono cresciuti del 76%, arrivando a quota 16,9 milioni di utenti.

Soprattutto le farmacie online hanno registrato un incremento di vendite che, secondo i report di IQVIA – Powering Healthcare with Connected Intelligence, ha toccato i 274 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2020. In questo caso, rispetto al 2019, l’aumento è stato del 76%. Tutto ciò senza contare i risultati dei grandi portali tipo Amazon! IQVIA è un provider globale di informazioni, tecnologie innovative e servizi di ricerca clinica, specializzato nell’utilizzo di dati e competenze scientifiche per aiutare i clienti a identificare le migliori soluzioni per i propri pazienti.

Volendo fare una classifica dei prodotti farmaceutici e similari più venduti online nel 2020 attraverso le piattaforme di e-commerce al primo posto troviamo vitamine, integratori alimentari e potenziatori per lo sport, poi creme e pomate per la pelle e i muscoli e prodotti naturali per la salute ed infine i farmaci generici. Tutto ciò che riguarda quindi la cura della persona, le cui vendite sono aumentate del 95% rispetto al 2019. Subito dietro troviamo ovviamente le mascherine, introvabili nei primi mesi della pandemia, la cui crescita si attesta intorno al 94%. Al 67% si posizionano i farmaci da banco e al 56% i prodotti nutrizionali. Nonostante questi numeri, bisogna dire che in Italia l’e-commerce del settore sanitario rappresenta soltanto il 3,3% del totale delle vendite delle farmacie distribuite sul territorio nazionale. Una percentuale tuttavia destinata a crescere sempre di più con il tempo, per la quale è necessario ragionare ancora in un’ottica di lungo periodo. 

Va infatti sottolineato che il settore farmaceutico in Italia conta ben 65 mila addetti con una produzione pari a circa 31 miliardi di euro, di cui ben il 79% riguarda prodotti che vengono esportati. Va ribadito che l’export farmaceutico, cresciuto nel 2019 del 32%, costituisca una notevole risorsa. In conclusione, il settore farmaceutico, in costante crescita, rappresenta, a livello economico, una vera e propria locomotiva per il sistema Paese.